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Regorafenib conferisce un sostanziale vantaggio di sopravvivenza nel glioblastoma ricorrente


Regorafenib ( Stivarga ) ha conferito un beneficio di sopravvivenza globale ( OS ) rispetto alla Lomustina tra i pazienti con glioblastoma ricorrente, secondo uno studio randomizzato, in aperto di fase 2.

Lo standard di cura per il glioblastoma di nuova diagnosi è una resezione seguita da concomitante chemioradioterapia e chemioterapia adiuvante con Temozolomide.
In caso di recidiva, lo standard di cura è meno definito e l'efficacia è scarsa; in questa situazione un regime a base di nitrosourea rappresenta una opzione, e la Lomustina, un agente alchilante, è stata ampiamente utilizzata come controllo negli studi di fase 2 e 3 in pazienti con glioblastoma ricorrente.

Un totale di 119 pazienti con recidiva di glioblastoma sono stati assegnati in modo casuale presso 10 Centri in Italia a ricevere Regorafenib, un inibitore mutichinasico, oppure Lomustina.

I pazienti nel braccio Regorafenib ( n = 59, età media, 54.8 anni, 69% uomini ) hanno ricevuto una dose di 160 mg per via orale una volta al giorno per le prime 3 settimane di ogni ciclo di 4 settimane.
I pazienti nel braccio Lomustina ( n = 60, età media, 58.9 anni, 72% uomini ) hanno ricevuto una dose di 110 mg/m2 per via orale una volta ogni 6 settimane fino a progressione della malattia, morte, tossicità inaccettabile o ritiro del consenso.

La sopravvivenza globale era l'endpoint primario.

Al momento del cut-off dell'analisi, il follow-up mediano era di 15.4 mesi.

Un totale di 99 pazienti ( 83% ) sono deceduti, tra cui 42 ( 71% ) nel gruppo Regorafenib e 57 ( 95% ) nel gruppo Lomustina.

La sopravvivenza globale mediana è stata di 7.4 mesi ( IC 95%, 5.8-12 ) con Regorafenib rispetto a 5.6 mesi ( IC 95%, 4.7-7.3 ) con Lomustina ( hazard ratio, HR = 0.5; IC 95%, 0.33-0.75 ).

La sopravvivenza libera da progressione, mediana, è stata di 2 mesi ( IC 95%, 1.9-3.6 ) con Regorafenib rispetto a 1.9 mesi ( IC 95%, 1.8-2.1 ) con Lomustina.

Sono stati osservati eventi avversi correlati al trattamento di grado 3 a 4 nel 56% dei pazienti nel gruppo Regorafenib, inclusa la reazione cutanea mano-piede, aumento della lipasi e aumento della bilirubina nel sangue in 6 pazienti ciascuno.
Eventi avversi di grado 3-4 osservati nel 40% del gruppo Lomustina comprendevano una diminuzione della conta piastrinica ( n = 8 ), diminuzione della conta dei linfociti ( n = 8 ) e neutropenia ( n = 7 ).

Nessuno dei decessi che si sono verificati è apparso essere correlato al farmaco.

Questo studio è il primo a valutare il ruolo di Regorafenib come monoterapia nei pazienti con glioblastoma recidivante sottoposti a trattamento con chemioradioterapia di prima linea, con la sopravvivenza globale come endpoint primario.
Regorafenib potrebbe rappresentare un nuovo potenziale trattamento per questi pazienti e dovrebbe essere valutato in uno studio di fase III adeguatamente pesato. ( Xagena )

Fonte: The Lancet Oncology, 2019

Xagena_OncoNeurologia_2019



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